Stai in campana!

(la campana e' la zona entro cui il giocatore deve essere molto attento, vigile, perche' deve impedire all'avversario di centrare il canestro con il pallone)

A scuola, nell'ora di ginnastica si giocava a pallacanestro. Il mio ruolo ? ovviamente il play, essendo il piu' basso.



I miei contatti:



di Alvaro Costa.
 30 settembre Libri - Mario Gangi, Il chitarrista senza confini

Per lo studio della chitarra classica (a tempo perso), ho acquistato, tra gli altri, il Metodo per chitarra (prima parte) di Gangi (un po' di tempo fa).
Particolare, perchè i primi 66 esercizi sono tutti per la sola mano destra (sinistra per me, essendo io msancino) con corde a vuoto.
Mi venne quindi la curiosità di scoprire chi fosse Mario Gangi.
Dopo una breve ricerca in rete ho trovato il libro scritto da Carlo Carfagna, anche lui chitarrista e suo discepolo.

Mario Gangi è stato un chitarrista italiano tra i più importanti del Novecento. Nato a Roma nel 1923 da padre Aldredo (musicista) e Margherita Chiappavento, ricevette lezioni di chitarra solamente dal papà il quale gli fece seguire il metodo di Carulli. Intuendo le potenzialità del figlio, Alfredo lo iscrisse al conservatorio di Santa Cecilia a Roma, nella classe di contrabbasso.
Carfagna, studente di Mario Gangi al conservatorio di Santa Cecilia (e successivamente, insieme a lui, cointestatario della cattedra allo stesso conservatorio), racconta del suo rapporto di amicizia e di lavoro con Mario Gangi, che in tutto il libro è identificato come il "Maestro". Un Maestro anticonformista che ebbe il coraggio di proporre ai suoi studenti, nello studio della chitarra, contaminazioni prvenienti anche dalla musica leggera. A tal proposito il libro riporta (a pagina 85) un bellissimo stralcio di un'intervista che Gangi rilasciò a Roberto Fabbri apparso sul numero di marzo 2000 della rivista Chitarre Classica.
Ho scoperto che Gangi era popolarissimo in radio e in Rai (ora vedere un chitarrista in tv suonare e parlare di chitarra è un'utopia), è stato un compositore, concertista, direttore di orchestra (anche della Rai). Ha accompagnato con lo strumento molti attori che leggevano poesie o prosa. Ha scritto musica per film, ha collaborato con Ennio Morricone, ha suonato in duo con Fausto Cigliano (un esponente di rilievo della canzone napoletana), ha collaborato con numerossimi musicisti tra i quali Ennio Porrino che diventò suo amico e che gli dedicò il concerto dell'Argenterola, scritto da Porrino nel 1953, ed eseguito insieme dai due amici a Roma in prima assoluta.
All'epoca di Gangi la scena internazionale era dominata da Andrés Segovia che Gangi conobbe nel novembre del 1970 in veste di intervistatore, quando il Maestro spagnolo aveva 74 anni. Il carattere anticonformista di Gangi si rivelò anche in quell'occasione quando, pur riconoscendone la grandezza, fece domande anche scomode che sicuramente destarono nei moltissimi sostenitori di Segovia anche sdegno per il Maestro, il quale, non si piegò alla classica intervista da lacché. Per destare curiosità in chi mi legge non vi dirò quali fossero le domande che il Maestro rivolese al mito Segovia. Vi dirò però che sono riportate a pagina 64 del libro di Carfagna.
Un libro che vale la pena leggere per conoscere l'apporto che Mario Gangi ha dato al chitarrismo italiano. Ne ho sottolineato (a matita) molte parti e mi ha fatto venire voglia di acquistare qualcosa della sua vasta discografia, anche questa completamente elencata nel libro che consiglio di leggere agli appassionati di chitarra classica e non solo.